venerdì 22 luglio 2011

i peccati di Penati e le virtu' di don Gallo


Attenti “compagni” di Lidia Ravera

pubb. da Rosalba Leoni

venerdì 22 luglio 2011

alle ore 7.04

LE PRIME VOLTE eravamo increduli:
ma come, un politico di sinistra ha preso dei soldi?
Ha truccato un appalto?
Ha portato la morosa al mare con la macchina blu?
No, guardate, mi spiace, ma non ci credo.
Ci deve essere un errore.

I “compagni” , quando sbagliano, e diventano “compagni che sbagliano”, semmai sono terroristi. È al comandamento “non ammazzare”, che disobbediscono, non a quello banale e veniale, quello del “non rubare”.
Il mai abbastanza compianto Berlinguer non ci dormiva la notte, trent’anni fa. Lanciò l’allarme nell’81: attenti, non diventiamo come gli altri, restiamo fedeli alla nostra diversità.
Austeri, onesti, con pochi soldi in tasca.
Viviamo con lo stipendio medio dell’italiano medio.
Diamo il “di più” al Partito, invece che usare il Partito per prendere di più.
Che tenerezza, le mots d’antan...
Oggi non si prova stupore alla notizia che un politico di sinistra ha intascato l’illecito, ha modificato a suo favore un piano regolatore, ha portato la pupa sull’aereo privato, gliel’ha regalato e via degenerando.
Nella frase l’accento cade sulla parola “politico”, non sulla qualifica “di sinistra”.

E i politici, si sa, badano alla propria bottega, più che al bene comune.
Quando vengono beccati, si dichiarano, “sereni”.
Tutti.
L’ha fatto anche Penati.
Peccato, avrebbe dovuto dichiararsi “angosciato”.
Era un’occasione di ritrovare un po’ dell’antica diversità.

Almeno nei commenti.