Sirene arrochite chiamano dal fondo,
proclamano ch'è giunto il temporale..
Il freddo impietrisce l'onde,
che sbattono e si scontrano compatte,
il vento l'alza su scogli e su murate,
tra spume scheletrite e tonfi sordi,
si dondola nel porto come a un ballo:
.si addossano le barche l'una all'altra..
Scricchiolano i pennoni verso il cielo
che al blu profondo ha preferito il piombo,
col turbinio di rena e delle foglie
che ottenebra la vista a pochi metri..
In un istante affila l'orizzonte
e al marinaio si accende la speranza,
quando un sole a pezzi
.s'infila prepotente in quella pozza.
Bruno
Indossa le sue vele la Tartana,
giacche vecchie di canapa e di lino,
tenute su da sagole e sartie,
messe in tiro sull'albero a traverso.
Veste il giallo, il bianco ed il leggero,
che il vento, col refolo insistente,
gonfia e muove girando a quadratura:
offre alla tela il pronto per il via.
Il sole semina lucciole nell'acqua,
e sbuffando l'onde dure va la prua,
ad inseguir la luce a tutta forza,
entre la rete a tastononi da la caccia
al pesce là nascosto a basso fondo.
Bruno