Domani, 28 aprile, si celebrerà la Giornata mondiale per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Un appuntamento che vedrà molte iniziative promosse da istituzioni e organizzazioni di categoria.
27 aprile 2010 - di Giuliano Rosciarelli
Ogni anno in Italia circa 1.000 persone perdono la vita sul luogo di lavoro e 800 mila sono quelle che subiscono un infortunio più o meno invalidante. Una guerra a bassa intensità, che coinvolge soprattutto i giovani e gli stranieri, impiegati per lo più in settori come l’edilizia, l’agricoltura e l’industria e le piccole realtà imprenditoriali, che più facilmente sfuggono ai controlli.
Ma gli incidenti non avvengono solo nei luoghi di lavoro, secondo i dati diffusi dall’Ania la metà delle vittime si registra anche nella fase di trasferimento. Nel 2008 su 1.120 infortuni mortali registrati dall’Inail, il 54,5% (611 vittime) è da attribuirsi a incidenti stradali. Nello specifico 335 decessi (29,9%) si sono verificati durante lo svolgimento delle mansioni lavorative e 276 (24,6%) sono da attribuire ad incidenti in itinere, ovvero lungo il percorso casa/lavoro., Fondazione per la sicurezza stradale, alla vigilia della Giornata Onu per la sicurezza e la salute sul lavoro.Purtroppo il problema della sicurezza sul lavoro, che tocca giustamente le coscienze di istituzioni e cittadini, coincide per tanta parte con il tema della sicurezza stradale, rileva la Fondazone.
L’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro), organismo dell’Onu composto da rappresentanti dei governi, delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali, ha elaborato per il 2010 un documento che dovrà caratterizzare l’impegno in tutti i Paesi dal titolo: “Rischi emergenti e nuove forme di prevenzione in un mondo del lavoro che cambia”, un documento che affronta tutti i principali problemi dell’attuale mercato del lavoro comel a precarietà e le nuove forme di occupazione, le differenze di genere e di età, lil avoro sommerso, i migranti, nuovi rischi (chimici, ecc.) e fattori psico-sociali.
In questo modo l’Oil chiede una assunzione di responsabilità ai governi nazionali in alcuni casi, ancora molto in ritardo nella piena applicazione di una legge che sappia fronteggiare il problema. Nel caso italiano ad esempio, il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro apprivato dal Parlamento èancora iin attesa dei decreti attuativi.
http://www.gliitaliani.it/2010/04/28-arprile-giornata-mondiale-per-la-sicurezza-sul-lavoro/
C.C