giovedì 18 novembre 2010

MAFIA e CHIESA CATTOLICA


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di DEMOCRAZIA ATEA.

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da parte di Giuseppe Guerrera

MAFIA e CHIESA CATTOLICA

Egregio signor Francesco Michele Stabile,
leggo dalla stampa l’accostamento che lei fa tra ateismo e mafia e, al fastidio per il basso profilo dei contenuti che lei diffonde, aggiungo una autentica indignazione che le esprimo anche a nome degli atei che mi onoro di rappresentare.
Mi corre l’obbligo di puntualizzare alcune cose e gli esempi che mi accingo a citare potranno essere di aiuto alla comprensione delle mie riflessioni.

Michele Sindona era il detentore dei proventi delle attività mafiose palermitane e anche per la sua vicinanza alla vostra organizzazione religiosa, nonché agli affari della banca vaticana, gli era stato attribuito l’appellativo di ‘banchiere di Dio’.
Bernardo Provenzano si è sempre espresso con riferimenti al vostro testo sacro, la Bibbia; in uno dei suoi pizzini più noti si legge: “Dio ci protegga … ci circonda la grazia di poter vivere sotto la sua luce”.

Pietro Aglieri si è iscritto ad un corso di teologia e durante la latitanza ebbe numerosi contatti con preti.
Mi consta che gli assassini di Pugliesi siano tutti battezzati e facenti parte della organizzazione religiosa della quale fa parte anche lei.
L'elenco potrebbe continuare ma gli esempi citati mi paiono sufficientemente rappresentativi.
Da atea osservo alcune analogie piuttosto preoccupanti ovvero che sia la Chiesa cattolica che la mafia sono accumunate nello stesso disvalore: entrambe non riconoscono la supremazia dello Stato.
Lei sicuramente ignora che i valori degli atei sono quelli riconducibili ai diritti universali e inviolabili, sanciti nelle Convenzioni internazionali, proprio quelle Convenzioni che la Monarchia vaticana si rifiuta di sottoscrivere.
Il vero problema è che nella vostra organizzazione religiosa confondete il peccato con il reato mentre gli atei ritengono che il piano del reato e quello del peccato, più che essere inconciliabili, siano in conflitto.

Aggiungo che nella conflittualità tra Stato e mafia mentre gli atei avvalorano l’applicazione del diritto, nella vostra organizzazione religiosa vi predisponete a recitare le preghiere con i mafiosi.
Attendo un elenco di mafiosi dichiaratamente atei nella certezza che lei non sia in grado di redigerlo per assoluta mancanza di riferimenti.
Distinti saluti.
Carla Corsetti
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Democrazia Atea è un partito politico che si fonda sul principio di libertà dalla oppressione religiosa, sul principio di uguaglianza, sul principio delle pari condizioni, immune da pregiudizi e preconcetti politici, razziali, sociali e religiosi.

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…“sappiamo tutti che nello Stato del Vaticano sono lesi i diritti inviolabili, non ci sono elezioni politiche, non c’è pluralità religiosa né culturale, non c’è uguaglianza tra uomo e donna ed infine lo Stato del Vaticano non riconosce nemmeno i diritti dei disabili. Lo Stato del Vaticano non ha i requisiti per far parte della Comunità Europea ed è per questo che appoggia le formazioni politiche antieuropeiste”… (Carla Corsetti)




Canzano 1- Liberare l’Italia dallo Stato del Vaticano e della sua ingerenza nella vita politica italiana, ma tutelare le minoranze religiose, perché se come Democrazia Atea non riconoscete la validità della religione nella nostra società, tutelare le minoranze religiose?

CORSETTI - Noi riteniamo che imporre l’ateismo sia un crimine contro l’umanità ma anche imporre una religione è un crimine contro l’umanità. Sia le religioni che il pensiero non religioso sono manifestazioni umane che nelle società democratiche devono trovare tutela. Questo è in fondo il principio della laicità. Dobbiamo però distinguere la “religione” come espressione del pensiero umano, dalla “organizzazione religiosa” come centro politico, finanziario e di potere. Dobbiamo partire da questa doverosa puntualizzazione per comprendere le finalità politiche di Democrazia Atea.

Canzano 2- Tutelereste la religione Cattolica senza il Vaticano se fosse l’espressione di una minoranza?

CORSETTI - La religione cattolica nel mondo è già una minoranza perché è professata dal 22% della popolazione mondiale. Tutelare una religione è il dovere di ogni Stato democratico. Liberarsi di ogni ingerenza che proviene da uno Stato straniero è il dovere di ogni popolo che intende recuperare la propria autentica sovranità.

Canzano 3- Craxi avrebbe anche potuto non firmare il Concordato?

CORSETTI - Craxi ha fatto più danni alla Repubblica Italiana di quanto non si creda. Si era creata una occasione storica unica: l’ha impiegata a vantaggio del suo gruppo politico e a spese degli italiani.

Canzano 4- In Italia tutti gli schieramenti politici hanno una dipendenza dal Vaticano invece il partito Democrazia Atea non vuole avere rapporti di sottomissione al Vaticano?

CORSETTI - Tra i fini statutari di Democrazia Atea c'è la modifica dell'art.7 della Costituzione e l’Abrogazione dei Patti Lateranensi. Non vorrei tuttavia che questa posizione potesse essere fraintesa in senso riduttivo e per questo voglio ricordare Piero Calamandrei, il padre più autorevole della nostra Costituzione, che quando in un memorabile discorso annunciò il suo voto contrario all’approvazione dell’art.7 disse: “Che cosa pensereste voi di un articolo inserito nella nostra Costituzione il quale dicesse così: ‘l’Italia e la Francia sono ciascuna, nel proprio ordine, indipendenti e sovrane’” ed aggiunse: “Se voi volete lo Stato democratico coi diritti di libertà, tra cui la libertà di coscienza inconciliabile con lo Stato confessionale, allora bisogna cancellare dal progetto di Costituzione l’articolo 7”. Quel suggerimento rimase inascoltato e oggi finanziamo uno Stato straniero e per giunta antidemocratico.

Canzano 5- Come liberi pensatori non potete accettare condizionamenti da uno stato estero che dice di essere in contatto con Dio. Il vostro partito garantirà queste libertà?

CORSETTI - Democrazia Atea nasce sulla presa d'atto che nessun partito intende opporsi alla ingerenza dello Stato del Vaticano. Eppure sappiamo tutti che nello Stato del Vaticano sono lesi i diritti inviolabili, non ci sono elezioni politiche, non c’è pluralità religiosa né culturale, non c’è uguaglianza tra uomo e donna ed infine lo Stato del Vaticano non riconosce nemmeno i diritti dei disabili. Lo Stato del Vaticano non ha i requisiti per far parte della Comunità Europea ed è per questo che appoggia le formazioni politiche antieuropeiste.

Canzano 6- I vostri rapporti con la religione islamica?

CORSETTI - I nostri rapporti con l’islam sono gli stessi che abbiamo con il cristianesimo, l'ebraismo, lo scintoismo, o qualunque altra religione. Tutte le religioni devono essere tutelate e deve essere garantita la loro libera espressione. Perché questo principio possa essere attuato occorre tuttavia che gli spazi comuni siano liberi da simbolismi dell’una o da prevaricazioni dell’altra.

Canzano 7- Filippo Rossi della Fondazione Farefuturo, ha detto che la libertà religiosa è prevista dalla Costituzione, e, non si capisce perché i bambini di religione ebraica possano avere l'ora di religione e quelli islamici no. Lei cosa ne pensa?

CORSETTI - Penso che il rispetto dell’infanzia debba partire da un principio fondamentale: fino al compimento del decimo anno d’età nessun insegnamento religioso dovrebbe essere impartito dalla scuola o da altri soggetti. Successivamente dovrebbe essere insegnata la storia delle religioni e l’età più matura dovrebbe portare i ragazzi ad una scelta, più o meno consapevole. Parliamo quindi di scelta e non di indottrinamento forzato e passivo.

Canzano 8- Il presidente della Cei, Angelo Bagnasco in una intervista al Corriere della Sera spiega che mancano i presupposti culturali per estendere quanto previsto dal Concordato per la religione cattolica all'Islam. "L'ora di religione cattolica, nelle scuole di Stato - spiega - si giustifica in base all'articolo 9 del Concordato, in quanto essa è parte integran­te della nostra storia e della nostra cultura. E’ d’accordo con Bagnasco?

CORSETTI - Assolutamente no! Innanzitutto non condivido che il Ministro di uno Stato straniero detti l’agenda politica al nostro Parlamento. Analizzando più approfonditamente quanto mi riferisce, ritengo che sia nota allo Stato del Vaticano la non trascurabile adesione all’islam da parte di sempre più numerosi cittadini italiani. Ravviso da parte del Vaticano un tentativo maldestro di rallentare l’avanzata dell’islam in Italia ma l’unico risultato che si intravede è quello di uno strisciante innesco di tensioni sociali che condurranno allo scontro fondamentalista.

Canzano 9- Mentre nasce in Italia il partito Democrazia Atea, secondo lo studioso Vincent Reynouard, sta nascendo una nuova "contro-religione fondata su miti non storicamente provati e finalizzata a sradicare il cristianesimo". Vi opporrete anche a questa nuova religione?

CORSETTI – Democrazia Atea non si opporrà mai a nessuna religione, qualunque essa sia. Democrazia Atea si opporrà alle organizzazioni religiose che si trasformano in centri finanziari e di potere. Per quanto riguarda la mitologia religiosa ricordo a me stessa che neanche Gesù Cristo ha un riscontro storico documentato.

Biografia

L'avvocato Carla Corsetti, Segretario Nazionale del partito Democrazia Atea, www.democrazia-atea.it è nata a Roma. E' sposata e madre di due figli.
Vedi e ascolta le interviste a Carla Corsetti:
www.youtube.com/user/democraziaatea

giovanna.canzano@alice.it
338.3275925



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