martedì 14 febbraio 2012

" ATTENZIONE MARCHIONNE STA SCAPPANDO COL MALLOPPO"





GLI OPERAI DELLA FIAT CHE HANNO SCIOPERATO LA 
SETTIMANA SCORSA HANNO VOLUTO DIRE 
SOSTANZIALMENTE QUESTO :

Perché hanno scioperato gli operai della Fiat e dell’indotto? Cosa ci dicono oggi quei lavoratori? Ci avvertono, nel caso ci fossimo distratti, che Marchionne sta scappando dall’Italia con il denaro pubblico. Ci dicono che l’ad Fiat sta chiudendo ad uno a uno tutti gli stabilimenti italiani. E’ stata confermata la chiusura di Termini Imerese, della Irisbus di Avellino, della Cnh di Imola; Marchionne si prepara a chiudere la Maserati di Modena, non offre nessun modello per prodotti nuovi a Mirafiori e a Pomigliano presto lavoreranno 1000 persone delle attuali 4000 impiegate. I lavoratori ci spiegano inoltre che del famoso progetto Fabbrica Italia sono stati spesi, sui 20 miliardi di euro promessi, solo 800 milioni. Di impegni concreti per il Paese Marchionne però non è vero che non ne ha presi. Ne ha presi eccome: ha ottenuto l’art.8 nella manovra finanziaria, un segno preciso all’imprenditoria. Un segno che dice: se vuoi competere con i tuoi prodotti devi abrogare il contratto nazionale, abolire i diritti dei lavoratori e l’autonomia del sindacato.Sono queste cose che i lavoratori della Fiat ci hanno detto venerdì scorso che mi fanno pensare che la loro vicenda non appartiene più solo al mondo del lavoro. E’ una vicenda, e, da parte loro, una battaglia epica, che parla a tutto il Paese. Tutto ciò che stiamo perdendo sul piano tecnologico, della ricerca e dello sviluppo, della brevettazione di nuovi modelli di auto ecocompatibili non è un problema solo Fiat, solo dei lavoratori di quelle fabbriche. E’ un gigantesco problema per tutti. Ciò che perdiamo oggi non lo recupereremo più. Il nostro Paese entra nella crisi come uno dei grandi paesi produttori di automobili e durante la crisi rinuncia a questo settore, mentre Obama, Merkel e Sarkozy difendono e innovano il settore nei loro paesi.
 seguehttp://www.italiadeivalori.it/dipartimenti/lavoro-e-welfare/9176-industria-a-terra-e-marchionne-scappa-col-malloppo

 di: Francesca Scoleri